Tutti gli amanti di videogiochi che sono stati bambini o adolescenti durante gli anni ottanta/novanta hanno condiviso per molti anni un piccolo grande sogno: vivere abbastanza a lungo da poter poter provare la realtà virtuale.
Proclamata da film, fumetti e giochi di ruolo, l’avvento della realtà virtuale sembrava davvero imminente in quegli anni a tal punto che diversi produttori provarono a realizzare svariati tipi di occhiali, guanti, tute e caschetti per permettere a grandi e piccini di provare l’ebrezza di vivere in prima persona i tanto amati videogames.
Purtroppo come molti di voi si ricorderanno la tecnologia dell’epoca non era abbastanza potente per poter concretizzare la totale immersione dei sensi nel mondo virtuale e in breve tempo la moda del VR si spense e scomparve nell’ombra trasformando quei prodotti tanto agognati in costosi e rari cimeli per collezionisti di retro gaming.
A questo punto vi starete chiedendo cosa diavolo c’entra questo malinconico tuffo nel passato con questo Gamescom all’insegna della Next Gen.
C’entra perchè grazie ad un pazzo di 20 anni di nome Palmer Luckey e ad una banda di ingegneri folli quanto lui ho avuto la possibilità di realizzare quel sogno di bambino che mai credevo si sarebbe avverato.
Nel 2004 infatti Palmer Luckey ha deciso di fondare la Oculus VR, azienda americana con lo scopo di realizzare quel sogno retrò.
Grazie ad una campagna di Kickstarter di grande successo (2.4 milioni di dollari raccolti) il giovane sognatore riuscì a creare una struttura composta di quasi 30 dipendenti tutti super specializzati e focalizzati verso un unico obbiettivo; la realizzazione di un prodotto per l’home entertaiment che potesse generare la realtà virtuale in modo soddisfacente.
La cosa più incredibile di questa storia è che questa banda di pionieri ci è riuscita!
La fortuna ha voluto che incrociassimo lo stand poche ore prima di lasciare Colonia per dirigerci verso l’aereoporto.
Una fila folle precedeva lo stand che ha immediatamente catturato la nostra attenzione causando la fuoriuscita di gridolini da ragazzette ad un pijama party.
Forti del nostro pass stampa MONDO NERD ci siamo intrufolati all’interno dello stand e abbiamo avuto il piacere di conoscere Joe uno degli sviluppatori di Oculus Rift, capelli a zero, t-shirt con il logo di Oculus e anfibi, insomma un tipo tosto con lo sguardo sveglio chiaramente non abituato a fronzoli e perdite di tempo.
Gli chiedo prima di cominciare con le domande mi risponde secco facendomi capire che non abbiamo davanti il solito PR incravattato ma uno dei ragazzi che su questo prodotto ci lavora tutti i giorni.
Con aria un poco distaccata Joe comincia a raccontarci quanto sia frizzante e giovane l’ambiente all’interno di Oculus e di quanto tutto il team sia incredibilmente emozionato una domanda che sorge spontanea riguarda il perchè insistere in nel realizzare un prodotto dove tanti hanno fallito.
Mentre continuiamo a chiacchierare anche Joe capisce che noi non siamo i soliti giornalisti boriosi ma due appassionati che ora stanno sbavando come dei pazzi, cosi il suo sguardo serioso si apre in un sorriso.
E così, senza troppi convenevoli, si alza e pesca in mano uno degli Oculus per poi passarmelo mi chiede sorridendo.
Penso nella mia testa mentre chiudo gli occhi e indosso gli occhiali… quando li riapro la vista mi lascia senza parole, sono dentro la cabina di pilotaggio di uno dei robottoni di Hawken (gioco indie di prossima uscita) e la cosa più incredibile è che l’unica cosa che il mio occhio percepisce è la realtà di gioco: nessun bordo, nessuna sbavatura tutto è assolutamente perfetto. Il tutto viene coronato dalla cuffie che Joe mi piazza e dal fatto che ogni movimento della mia testa viene seguito all’interno del gioco nonostante le sue apparenti dimensioni non avverto nessun tipo di pesantezza.
Utilizzando un normalissimo joypad muovo il mio robottone mentre con i miei occhi sono libero di guardarmi attorno e di osservare ogni minimo particolare.
Quando premo il tasto per saltare lanciando il mio robottone verso il cielo la vista è mozzafiato alzo lo sguardo mentre sfreccio in mezzo ai grattacieli per poi ricadere a terra creando un piccolo cratere.
<Jump and looks up again> mi dice ora Joe sollevandomi per un attimo le cuffie eseguo subito l’ordine e capisco perchè <we just make a great photo for you!> ridacchia e in effetti per lui e per il team con cui lavora è questo il risultato più grande che potessero ottenere, una marea di facce esterefatte.
L’Oculus Rift è ancora in fase di sviluppo e non ci sono informazioni certe sulla sua uscita.
Quasi sicuramente il costo del prodotto sarà intorno ai 300$, prezzo al quale si può acquistare sul sito nel caso in cui siate sviluppatori.
Sarà sicuramente compatibile con qualsiasi PC ma non è da escludere la possibilità di utilizzarlo con le console della next generation.
La prova di questo prodotto ci ha lasciati davvero increduli non abbiamo nessun dubbio sulla sua efficienza ma siamo ancora abbastanza scettici su quelli che potrebbero essere gli effetti negativi sulla salute soprattutto considerando la quantità di tempo che i gamer passano a giocare… ma siamo sicuri che prima di mettere il prodotto sul mercato verranno eseguite tutti i test del caso!
In definitiva non possiamo che battere le mani a questo team di matti, andate avanti cosi rischiate seriamente di entrare nella storia, almeno quella dei nerd.