“District9” in DVD e Blu-Ray

È uscito in home video uno dei film di fantascienza più curiosi e interessanti degli ultimi anni… consigliato caldamente l’acquisto! Se l’avete visto, gustatevi tutti gli extra (sono tanti e molto carini), se non l’avete visto, l’opportunità di recuperare un piccolo gioiellino =)

Vi riporto la recensione che scrissi all’uscita cinematografica…

district-9
Una firmetta... va bene anche un po' di bava...

Da un suo cortometraggio del 2005, Neill Blomkamp cava fuori un film che rimane un oggettino strano e curioso. Che parte subito con una premessa esplicita che suona da sberleffo: tutti si aspettavano che gli alieni sbarcassero su una grande città americana, e invece sono arrivati nel 1982 a Johannesburg, in Sud Africa. E poi demolisce le nostre aspettative: gli alieni, dalle sembianze di gamberoni antropomorfi, non sono cattivi, non sono amichevoli, non sono conquistatori, sono semplicemente dei profughi spaziali bisognosi di tutto. Nel 2002, vivono segregati dal governo in un “distretto” che sa tanto di campo d’accoglienza, una baraccopoli con condizioni disumane (beh…) dove regnano illegalità, degrado, violenza. Il dipartimento per gli affari alieni studia strategie d’integrazione mai messe in atto, le associazioni per i diritti “alieni” reclamano per le precarie condizioni di vita dei gamberoni, la gente di Johannesburg li vuole fuori dalla loro città, dove si verificano scontri e morti. E i gamberoni, tra l’altro, hanno una grande tecnologia bellica che fa gola ai militari, ma che funziona solo a contatto con il loro DNA: indovinate un po’ che cosa succederà più avanti nella trama?
Al di là delle facili letture sociali che si possono fare (campi di concentramento, apartheid, extracomunitari, guantanamo…) che erano peculiari del cortometraggio originale di 6 minuti, il d-9 su grande schermo scarta presto il taglio “documentaristico” mantenendo solo la parvenza da real-tv in molte inquadrature. Interviste, riprese da telecamere di sorveglianza, video di azioni militari, telegiornali, filmini amatoriali e sceglie poi di approdare nei lidi del film d’azione con tutti gli stereotipi, i passaggi obbligati e le linee di dialogo del caso. Ma tutto è condotto sopra le righe e con una consapevolezza ironica da applausi: basta vedere come è gestita con grande perizia registica e scrittura “critica” ogni situazione di deja-vu, senza contare i tocchi di cattivo gusto e di umorismo acido che affiorano un po’ in tutta la pellicola. District_9-06
Lodevole anche la scelta anticonvenzionale di un protagonista “qualunque” con comportamenti che vanno dall’ottuso all’odioso al superficiale… fino a quando non diventa effettivamente il centro dell’azione e si comincia a simpatizzare con lui, senza che questi diventi eroico, anzi, continuando a comportarsi in maniera decisamente egoistica e “umanissima”!
Se è vero che il film è stato realizzato con soli 30 milioni di dollari, c’è da inchinarsi ai realizzatori, che hanno ottenuto una resa visiva ed una qualità degli effetti speciali assolutamente degne di nota e superiori a qualsiasi blockbuster americano recente.
La produzione del regista neozelandese Peter Jackson si sente: la libertà e l’anarchia che aleggiano nella realizzazione sono tipiche della sua Wingnut Films, come tra l’altro la decisione di non risparmiare niente allo spettatore, soprattutto gli inevitabili dettagli disgustosi che una vicenda simile inevitabilmente comporta! Preparatevi ad un bagno di “fluidi” di ogni genere…
A mio modesto avviso una delle pellicole da vedere assolutamente della nuova stagione: che vi piaccia la fantascienza o meno, questo film resterà un esperimento unico e originale, che difficilmente lascia indifferenti…

trailer:

il cortometraggio da cui è tratto: