E se davvero il mondo, di punto in bianco, fosse invaso dai morti viventi?
Il genere zombesco, ormai lo sappiamo, sta andando per la maggiore. Dopo i fasti di pellicole seminali per il genere tra gli anni ’60 e ‘70 e la deriva postmoderna degli anni ’80 e ’90, adesso è la volta della stretta aderenza alla realtà, legata anche e soprattutto alla politica e alle tattiche militari per difendersi dagli invasori non-morti.
Negli ultimi anni è stata la letteratura a sviluppare i prodotti migliori: non è dunque da stupirsi se anche nel nostro paese stanno sbarcando prodotti di gran qualità come Diario di un sopravvissuto agli zombie.
Nato come blog, dove , l’autore J.L. Bourne (di professione ufficiale della Marina militare USA) raccontava giorno per giorno il calvario di un sopravvissuto all’Apocalisse che si è abbattuta sulla terra, quello che adesso è diventato un romanzo (anzi, tre: ormai stupisce l’one-shot e non la trilogia!) ha appassionato una vasta comunità di internauti. E non a torto: ci troviamo davanti ad un libro di tutto rispetto, che narra con stile azzeccato e molto aderente alla realtà la vita di un mondo sconvolto definitivamente dal ritorno in vita dei morti e della loro “invasione” con relativa strage dei vivi.
Senza alcun eccesso “spettacolare”, ma non per questo privo di situazioni dove regnano vera tensione, paura e angoscia, Diario è un interessante e coinvolgente esercizio di narrazione in prima persona, senza filtri. Privo di dialoghi diretti (tutto è rigorosamente riportato dall’autore sul suo taccuino, come memoria indiretta e personale), il libro riesce anche ad essere molto credibile sul versante del linguaggio utilizzato: scarno, essenziale, diretto.
Una lettura che anche i non-appassionati dell’horror possono affrontare con piacere, perché il taglio realistico della vicenda può accontentare anche i palati più “sofisticati”.
Insomma, un ottimo “antipasto” in vista dei prossimi due libri della trilogia e del genere zombesco che sta per deflagrare ancora di più, dopo i fasti di The Walking Dead, grazie a nuove pellicole cinematografiche di un certo peso (vedi World War Z, tratto dal libro di Max Brooks: curioso che i due libri condividano l’origine… cinese del morbo zombi!)
QUI il libro sul sito della casa editrice