The Legend of Zelda: Skyward Sword – la recensione

The Legend of Zelda: Skyward Sword. E abbiamo detto tutto. Pietra tombale sul Nintendo Wii, ma signori miei, una pietra tombale d’oro zecchino. Ok, chi scrive, molti lo sanno, è un romanticone nostalgico e qualsiasi cosa sia legato a Zelda parte avvantaggiato. Ma da buon giornalista sarò obiettivo. Skyward Sword è jfdghjdflghh (scusate, stavo sbavando). 25 anni di storia per la saga di Link e quante ne abbiamo passate! Che siate nati col Nes, col Super Nintendo o col N64 poco importa: avete avuto sicuramente il vostro Zelda. E adesso la Triforza si sposterà su Wii U… ma veniamo a noi.

Skyward Sword ci presenta Oltrenuvola, un’isola al di là del cielo dove Link e Zelda vivono felici assieme a tanti altri abitanti. Indovinate cosa accade? Bravi, durante una bella giornata per Link, in cui sta per diventare un guerriero fatto e finito, l’adorata Zelda viene rapita da un misterioso vortice. Da questo momento si entra in azione e si… vola, in sella ai Solcanubi. Tra i luoghi della grande avventura che prende il via sopra il cielo ci sono l’immancabile foresta, le terribili lande del vulcano e l’altrettanto topico deserto. Ancora una volta a farla da padrone è l’esplorazione, con numerosissimi enigmi open-space e una grande quantità di quest secondarie che garantiscono libertà d’azione nella seppur nota linearità di esplorazione. Stavolta però è praticamente impossibile “perdersi”, una precisa scelta di programmazione che magari scontenterà i vecchi aficianados.

A me però devo dire che tutto sommato non dispiace: l’atmosfera c’è e le cose diventano più incalzanti man mano che si procede. Veniamo alla novità principale: il sistema di controllo e la questione Motion Plus: Skyward Sword rilancia il trabiccolo che rileva i movimenti in modo più preciso e puntuale. Il che significa gestione delle armi e degli item da sbavo, in particolare della spada: una sfida divertente e impegnativa con tutti i tipi di mostri e boss che seguono uno schema peculiare. Ok, non sempre la gestione è perfetta… però è uno spasso, credetemi. Il puntatore invece creerà qualche grattacapo in più… diciamo che arco e frecce non saranno la vostra scelta prediletta. Sul fronte del comparto grafico il lavoro è stupefacente: il Wii viene strizzato al limite delle sue potenzialità e si può affermare con sicurezza che questo Zelda è quanto di meglio mai visto sugli schermi Nintendo, poco importa qualche rara caduta di stile o il frame rate poco poco singhiozzante. Musiche come sempre eccellenti accanto ad effetti sonori standard.

Tirando le somme, trovandoci di fronte a Zelda, non si può che chiederci: quanto è capolavoro? La mia opinione è che, pur rimanendo sotto Ocarina of Time (sarò pure banale, ma l’impatto di quel gioco è stato unico e irripetibile su di me, come penso milioni di altri videogiocatori) Skyward Sword sia un capitolo splendido che mostra solo un po’ di rughe. Non tanto nel gameplay, quanto nella “presa” emozionale e narrativa sul giocatore. Una chiusura in grande stile per il Wii e una messa da requiem che colpisce al cuore. Obbligatorio per tutti.