“La Rosa Nera” è decisamente è l’episodio che dà finalmente un’anima e un volto a Morgan Lost.
Si è già capito da tempo che Morgan è solo un testimone della storia e che i veri protagonisti della storia sono altri.
Sì, proprio loro: i Serial Killer.
Primo tra tutti Wallendream che si è rivelato essere la figura fino ad ora più complessa e sfaccettata di tutta la vicenda.
Gli assassini seriali sono sempre stati le superstar della letteratura: da Barbablù, alterego fiabesco di Gilles de Rais fino ad approdare al serial killer giustiziere Dexter Morgan nato dalla penna di Jeff Lindsay, passando per il celeberrimo Hannibal The Cannibal dei libri di Harris.
Dietro gli efferati omicidi c’è sempre una personalità ambigua, complessa e insondabile dove violenza subita e agita si intrecciano e danno vita a creature oscure al limite dell’umano.
Wallendream non fa eccezione: il suo modus operandi e la sua maschera lo rendono un grottesco personaggio della Commedia dell’Arte.
Ma chi è realmente Wallendream?
Chi si nasconde dietro la maschera?
Chiaverotti spoglia la sua creatura perversa davanti ai nostri occhi e ci racconta la storia di Eddie, l’insignificante ragazzino maltrattato dal padre e traumatizzato dalla morte della madre.
Il grande merito dell’autore, nel creare la biografia di Wallendream, è stato quello di dare il giusto peso alle parole.
Mi spiego meglio: Eddie non diventa un assassino grazie alla morte della madre, essa rappresenta uno dei tanti eventi destabilizzanti nella vita di un essere umano.
Ciò che ha dato inizio alla trasfigurazione vera e propria del ragazzino in Serial Killer è stato ben altro.
Una frase.
“È Colpa tua! La mamma è morta per la tua disobbedienza!
Hai ucciso una Madre!
Sei maledetto, brucerai all’inferno”
La parola creatrice che permette alle divinità creatrici di plasmare interi mondi.
La parola incantatrice che permette a streghe e stregoni di influenzare la realtà grazie ai sortilegi.
La parola distruttrice capace di uccidere, spegnere, sconfiggere o umiliare ma soprattutto di far inceppare il fragile ingranaggio della mente di un ragazzino insicuro.
I disegni di Val Romeo, in particolar modo le tavole del passato di Wallendream, si sposano con l’intensità della storia, mentre la copertina si dimostra ancora una volta incredibilmente evocativa.
Non c’è niente da fare, il primo piano dello sguardo di Morgan disegnato da De Tommaso riesce sempre a togliere il fiato.
Il numero 5 è già uscito in edicola, ci vediamo tra qualche settimana con la recensione!