Fumetti – Brutal Cut: il peggio e il meglio del 2012

Dato che di classifiche top e flop ne troverete già a bizzeffe in rete, vogliamo essere davvero sintetici e brutali. Non entrando nel dettaglio di questo e di quello, ma riassumendo semplicemente all’osso quanto di meglio e di peggio s’è visto quest’anno sulla carta stampata con le nuvole in Italia. Quindi niente editore bravo/editore cattivo, autore chiavica/genio assoluto, etc etc.

Una cosa però lasciatecela dire: in un momento storico dove il fumetto sta lentamente perdendo lo status di letteratura davvero popolare, per via soprattutto dei prezzi che tagliano le gambe e i portafogli, dobbiamo lamentare una generale (ma per fortuna non totale) scarsa accortezza nel “confezionamento” delle opere, specie quelle internazionali, con refusi, errori e anche traduzioni poco consone a prodotti che costano un tot e rappresentano spesso opere d’arte.

E ora, corona del peggiore (overall: operazione, realizzazione e qualità generale dell’opera)

il migliore, e ci fa grandissimo piacere, per gli stessi motivi, è italiano!