Sleepy Hollow. Se pronunciando queste due parole pensate subito al film di Tim Burton del 1999, siete sulla strada sia giusta che sbagliata. Giusta, perchè ovviamente anche in questo caso la tv guarda al cinema e il richiamo alla pellicola del noto regista è palese, sia sotto il profilo promozionale (un nome conosciuto porta spettatori) che di stile gotico della messa in scena. Sbagliata, perchè questo Sleepy Hollow non rappresenta in alcun modo una rilettura di quell’opera o una sua qualche prosecuzione.
Così come il racconto originale di Washington Irving veniva tradito da Burton per renderlo più appetibile, spettacolare e spaventoso, così la serie tv – parto del sodalizio Kurtzman/Orci di Fringe con Len Wiseman di Underworld, che dirige anche questo pilot – tradisce sia la carta che il grande schermo, ricorrendo ad una soluzione netta e drastica: ambientare la storia ai giorni nostri.
Come? Niente di più semplice, premendo il pedale del soprannaturale: Ichabod Crane non è più un mite insegnante di provincia ma un ex prof inglese di Oxford divenuto soldato e spia in America per nientemeno che il generale George Washington. C’è ancora di mezzo un cavaliere senza testa, ma la sua natura è molto diversa da quella che conosciamo, e molto più inquietante: tanto è vero che i due, che si affrontano e si ammazzano in battaglia 250 anni fa, si risvegliano (o vengono risvegliati?) misteriosamente nella cittadina che dà il nome alla serie, proprio adesso.
Gli attori protagonisti sono azzeccati. Aspetto spaesato e settecentesco per l’Ichabod di Tom Milson, dalla voce aristocratica e profonda (in originale, of course), ma anche una ribalderia latente che lo porta ad essere un eroe per caso abbastanza simpatico; un po’ troppe moine da ragazza di colore per la sua partner Abbie (Nicole Beharie), anche se siamo sicuri che sarà il suo ad essere il personaggio che si evolverà più e meglio nel corso dei 13 episodi di questa prima stagione.
Nel cast di questo pilot poi non si può non notare la presenza (in realtà più un cameo) dello ‘storico’ cattivone di Highlander, ovvero il carismatico Clancy Brown: non un caso ovviamente, parlando di teste mozzate… e la presenza del (nuovo) Sulu di Star Trek, alias John Chu.
Ancora presto per dare giudizi, anche se questo primo passo denota le debolezze di un po’ tutti i pilot di serie fantasy/fantascientifiche: sceneggiatura decisamente frettolosa, tanta carne al fuoco, decisioni discutibili prese su due piedi anche contro la logica, battute non sempre a segno… un rimpianto particolare per l’adattamento lampo di Ichabod ai tempi nostri, che fa perdere l’occasione per un sacco di potenziali gag divertenti (forse le vedremo in futuro, in fondo il mondo moderno ha molte sorprese per un uomo di 250 anni fa…). Anche la trama principale non sembra proprio il massimo dell’originalità tra Bibbia, streghe, congreghe segrete e misteri della cittadina di provincia americana… c’è da dire però che la commistione tra fantastico e mondo contemporaneo può sempre riservare proficue sorprese. Questo Sleepy Hollow è un fumettino gotico con qualche spavento che dovrà giocare bene le sue carte per dare quel qualcosa in più per poter fare davvero la differenza. Le potenzialità ci sono.