Dickensian, un tuffo nel romanzo ottocentesco

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Il revival vittoriano ultimamente è sulla cresta dell’onda sul piccolo schermo: dal successo di Penny Dreadful, al “ritorno alle origini” dello speciale di Sherlock, fino a Dickensian, nuova creatura della BBC firmata Tony Jordan, che ha debuttato lo scorso 26 dicembre sul primo canale di Sua Maestà.

Come il titolo suggerisce, la serie ripropone e mescola vari personaggi, più o meno noti, tratti dalle opere più famose del grande scrittore, in particolare Canto di Natale, Oliver Twist, Grandi Speranze e Casa Desolata.

Troviamo quindi i due lugubri soci Ebenezer Scrooge e Jacob Marley; una Miss Havisham ancora del fiore degli anni, insieme al fratello Arthur e al viscido Mr. Compeyson; la famiglia Cratchit al gran completo; Fagin e Bill Sikes, e molti altri.

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Nella migliore tradizione della BBC, molti sono i volti noti nel cast: da Stephen Rea (l’ispettore Finch di V Per Vendetta), ad Alexandra Moen, che i fan di Doctor Who ricorderanno come la moglie di Harold Saxon, a.k.a. The Master; da Tuppence Middleton (Riley in Sense8), fino ai due Night’s Watch Brennock O’ Connor e Mark Stanley (Olly e Grenn).

Le vicende ruotano intorno all’omicidio di Marley: sul caso indaga l’ispettore Bucket, ben conscio della difficoltà di scovare l’assassino quando tutti nel quartiere detestavano l’usuraio e avevano buoni motivi per volerlo morto.

Tra i principali sospettati, il collega Scrooge, che prosegue l’attività con la consueta assenza di empatia che l’ha reso celebre; il misterioso Bill Sikes (qui molto più “umano” della controparte letteraria), che cerca di strappare la prostituta Nancy dalla vita sulla strada e dalle grinfie del malvagio Fagin; l’uomo d’affari Edward Barbery, sommerso dai debiti; e anche il buon Bob Cratchit, che lavora duramente per mantenere la numerosa prole.

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A completare il quadro abbiamo le due figlie di Barbery, Honoria e Frances, divise tra pene d’amore e gelosie familiari; e soprattutto i due fratelli Havisham: Amelia, unica destinataria della ricca eredità del padre, e Arthur, che medita vendetta, e si serve dell’elegante Compeyson affinchè seduca la sorella e trovi il modo di sottrarle il patrimonio.

La trama oscilla quindi tra il registro giallistico e quello del classico romanzo ottocentesco inglese, dove i temi principali sono l’amore osteggiato dalle differenze di classe, l’affermazione sociale e le oscure macchinazioni (di cui Compeyson si dimostra da subito un campione).

Allo stesso modo, la scena si divide tra i molti personaggi, compresi quelli più marginali, purtroppo senza bilanciare in modo adeguato il minutaggio: un esempio è la storyline dei coniugi Bumble, francamente tra le più piatte del lotto, e davvero troppo presente sullo schermo.

A dispetto dell’ambientazione londinese, la serie si svolge essenzialmente a camera chiusa, negli stessi luoghi (le residenze degli Havisham e dei Barbery, la taverna, il commissariato) e nelle stesse strade. Lo scenario è quindi molto “paesano”, in cui i personaggi si conoscono tutti e i pettegolezzi sono all’ordine del giorno.

WARNING: Embargoed for publication until 00:00:01 on 03/12/2015 - Programme Name: Dickensian - TX: n/a - Episode: n/a (No. 2) - Picture Shows: Ebeneezer Scrooge (NED DENNEHY) - (C) Red Planet Productions - Photographer: Liam Daniel

Nulla da eccepire sulla recitazione, molto enfatica e teatrale, adatta al contesto: sugli scudi soprattutto Rea e Ned Dennehy, nei panni rispettivamente dell’ispettore Bucket e di Scrooge. Qualche critica si può muovere invece sulla regia, in alcuni momenti fin troppo confusionaria in rapporto al ritmo compassato della narrazione.

Nel complesso, Dickensian è un buon prodotto, piuttosto canonico ma in grado di intrattenere a sufficienza gli spettatori, grazie anche alla lunghezza contenuta degli episodi (meno di trenta minuti).

Ad apprezzarlo di più saranno naturalmente i fan di Dickens (a patto di non aspettarsi una trasposizione fedele di personaggi e avvenimenti), e in generale tutti gli amanti delle atmosfere vittoriane.