Black Mirror, il lato oscuro dello schermo

Ci sono serie tv che emozionano. Altre che divertono. Altre ancora che spaventano: è quello che ci piace Black_Mirror0 dei racconti di fiction. Ci regalano sensazioni forti in tempi brevi, ci fanno vivere situazioni ed eventi fuori dalla nostra portata. Ma se ci trovassimo di fronte una serie tv (o meglio, una serie di mini-film) che parla direttamente di noi, del nostro essere umani, fragili, ossessionati, vittime dei nostri desideri e delle nostre invenzioni? Questo e altro è Black Mirror, un prodotto imprescindibile per fare il punto di come la tv abbia superato per molti versi il cinema e oggetto prezioso perchè, attraverso una narrazione per immagini e spesso lineare, è fonte di riflessioni di altissimo livello per qualsiasi spettatore. Come rimanere indifferenti di fronte a storie che ci mettono ogni volta di fronte ad uno specchio, mostrandoci in modo deformato ma ineluttabilmente verosimile, quello che siamo o che potremmo essere?

Black-Mirror-Ep-1-5 Quando ci troviamo di fronte ad un prodotto come Black Mirror, meglio tenersi ben saldi alla poltrona: durante la visione può succedere di tutto. BM ci parla della nostra realtà, spostando l’asticella del tempo verso un futuro prossimo o comunque probabile, ponendo ogni volta delle domande su come la tecnologia possa condizionare, stravolgere o distruggere le nostre vite. In questa serie, composta da episodi slegati fra loro e senza continuità, la storia non è mai mero intrattenimento, è piuttosto il mezzo con il quale facciamo un viaggio attraverso le nostre angosce, i limiti della nostra umanità e il rapporto con quello che pensiamo essere progresso, e invece potrebbe rivelarsi incubo o addirittura involuzione del nostro Black-Mirror-2x02 animo e della nostra società.

Consigliando la visione a tutti, di seguito riporto titoli e brevi descrizioni ragionate di quelli che sono gli episodi che compongono le due stagioni (di 3 episodi ciascuna) andate in onda finora sul britannico Channel 4, in Italia su Sky. Se leggendo provate un brivido di inquietudine, niente paura: è esattamente quello che il geniale autore Charlie Brooker (comico, scrittore, sceneggiatore e molto altro), con il suo team, è riuscito a ottenere con la sua creatura… e vi assicuro che la visione è assolutamente sorprendente (quando non squisitamente disturbante).

STAGIONE UNO

blackmirrors01e0107 The national anthem – Cosa succederebbe se un misterioso criminale rapisse la principessina d’Inghilterra, e poi, con un video su YouTube, chiedesse come condizione per la sua liberazione al Primo Ministro di fare sesso con un maiale? Il più “contemporaneo” degli episodi della serie, partendo da un presupposto folle con svolgimento realistico (il che lo rende quasi credibile e possibile in modo inquietante) ci porta nei territori dei limiti etici dell’informazione, del voyeurismo spinto della gente e dell’assuefazione da immagini fagocitate senza controllo.

15 million merits – L’episodio dalla cornice più fantascientifica (futuro grottesco e distopico) vede SPETTACOLO-Black-Mirror-serie-Tv persone inscatolate in strutture asettiche e piccole stanzette formate da pareti-video che non permettono di chiudere gli occhi. Si pedala senza sapere perchè, comprando con i guadagni cose che non servono, sognando di entrare – pagando profumatamente – in un talent show. Esatto, fantascienza che parla in realtà della nostra contemporaneità. Siamo sicuri che un sabotatore potrebbe realmente sabotare ciò che ha già anestetizzato l’umanità?

black-mirror-liam-redoThe entire history of you – Per quella che è la conclusione della prima stagione, un episodio strepitoso con atmosfera ballardiana (da presupposti dickiani, però). Cosa succederebbe se ogni nostro singolo ricordo, ogni minuto della nostra vita, potessero essere registrati in un piccolo dispositivo sistemato dietro l’orecchio? Quante situazioni potrebbero cambiare drasticamente significato, rivedendole nei loro minimi dettagli? La privacy esisterebbe ancora o sarebbe solo un pallido ricordo? Queste e altre domande in un episodio freddo come la lama di un coltello eppure densissimo di emozioni… alla fine ci si sente svuotati, paranoici, stremati. E qualche riflessione sull’esasperazione della registrazione realtà e della nostra storia, forse, sarà inevitabile.

STAGIONE DUE

Be right back – Parte quasi in sordina la seconda stagione, con un episodio davvero “creepy”: se in black-mirror1 futuro le persone morte potessero rivivere attraverso un software vocale (che manco a a dirlo saccheggia le informazioni rimaste sulla rete del defunto)? E se poi, addirittura, si potesse andare oltre? Non voglio rivelare di più di questo gioiello televisivo che riporta ai fasti le atmosfere rarefatte e disturbanti della sci-fi vecchio stile, e gioca sulle emozioni senza inutili spettacolarizzazioni.

bm1White Bear – Più che mai episodio che sorprende, con un twist che rivoluziona la narrazione e ci mette di fronte ad un interrogativo etico e umano gigantesco. Ancora una volta si lascia da parte l’esasperazione futuristica per parlare delle degenerazioni della società, figlie della spettacolarizzazione e del feticismo dell’immagine, che quasi ci rende spettatori-cameraman ebeti di eventi, fino a rivelarci massa indistinta mossa da pulsioni primordiali e assenza di scrupoli. Detta così so che suona vago… sappiate che rivelare dettagli di questa puntata è un delitto: la protagonista si risveglia senza memoria in una casa e pian piano deve mettere insieme i ricordi, mentre gente mascherata tenta di ucciderla e tutti i cittadini del paese la filmano, muti, senza muovere un dito…

The Waldo Moment – La puntata che ha fatto più discutere, per i suoi contorni di narrazione ‘classica’ (inWaldoMoment-thumb-630xauto-37030 effetti il canovaccio è quasi hollywoodiano), ma soprattutto per la drammatica coincidenza con le nostre vicende politiche italiane. Waldo, un cartoon comico animato in tempo reale, si candida alle elezioni locali. Suona familiare? L’attore che lo controlla è scettico, i producer entusiasti e senza scrupoli, i politici di mestiere spiazzati, la gente… è frustrata e asseconda gli insulti e il populismo di Waldo. La storia procede in modo quasi lineare, ma la tesi di fondo spaventa sul serio: e se, alla fine, l’antipolitica diventasse una teoria politica vera sulla quale speculare e poi governare? Controverso, discutibile e provocatorio, inficiato da un finale forse eccessivo: ma in 40 minuti e poco più ci mette di fronte uno scenario che deve far pensare. E molto. A noi stessi, prima di tutto.