Era da anni che non mi capitava di vedere un film così profondamente brutto.
E non utilizzo la parola, che detesto come definizione di un’opera, a caso: in “Amabili resti” c’è tutto quello che un regista dell’esperienza di Peter Jackson NON dovrebbe fare. A questo punto i casi sono due: o lui è un bluff che si nasconde dietro progetti azzardati sì, ma in fondo a prova di bomba (Il signore degli anelli, King Kong) floppando quando prova qualcosa di personale/originale (The frighteners – sospesi nel tempo, che pochi ricordano) oppure esser dimagrito troppo in fretta gli ha fatto male. Non c’è altra spiegazione: non si può cadere in errori così grossolani, leggerezze così insostenibili, come ha fatto nell’ultima sua fatica.
Difetti che nascono probabilmente in sede di sceneggiatura: la premiata ditta Jackson, Boyens & Walsh stavolta prende un abbaglio di dimensioni ciclopiche. Il testo di partenza certo non aiuta, ma ci si può legittimamente chiedere che sarebbe successo se la materia fosse stata in mano a qualche altro regista-sceneggiatore di rango.
Era veramente da tempo che non si vedeva un film sbracare completamente dalla metà in avanti, con punte di idiozia sublimi nel finale. Una prima mezz’ora apprezzabile, che illude sul resto, e poi… poi arriva la CGI, il soprannaturale, e tutto deraglia nella maniera più insopportabile, scontata, ridicola, avvilente, banale e… *sbadiglio*
Tensione creata in maniera elementare e grossolanamente sopra le righe (che ottiene dunque l’efetto contrario), l’inspiegabile spiegato da una voce off da strozzare gli sceneggiatori (pensa te!), tocchi “fantasiosi” già visti da decenni, e non intendo fare nomi per non scomodare referenti che tra loro non devono avere niente a che spartire (traduzione: il film mischia visivamente capolavori e cagate pazzesche)
Spicca Stanley Tucci, bravo pur se grottesco, esasperato, stereotipato. Nei rapporti familiari sbrigativi, abbozzati, Mark Whalberg e Rachel Weisz sono completamente sprecati, fuori fuoco. Non commento il personaggio di Susan Sarandon, che sembra arrivare da un altro film… e ci recita pure! Saoirse Ronan dopo il primo tempo vorresti solo che scomparisse, ma non è colpa sua, povera ragazzina: Jackson fa di tutto per farcela odiare.
Effetti speciali altalenanti, stucchevoli, di seconda mano. Il piano della realtà e quello dell’aldilà che non interagiscono e sono male amalgamati. E sapete che vi dico? Mi sono stufato pure di parlarne, di questo film fastidioso, presuntuoso e inutile.
Una debacle da dimenticare e cancellare presto, un campanello d’allarme che dovrebbe far riflettere per bene il suo autore: la fama e la gloria non durano per sempre e non tutti riescono a campare artisticamente di rendita. Se vuoi goderti la stima e la difesa a tutti i costi degli invasati del Signore degli anelli fai pure, ma prima o poi dovrai dimostrarci di avere per davvero le palle di fare qualcosa di tuo, mr. Peter Jackson…
Giac