La nuova privacy policy di Google

Da mesi circolavano rumors incentrati su un non ben precisato cambiamento della politica per la privacy e le condizioni di uso di Google, vecchia solo di qualche giorno invece la conferma di Mountan View.
Nell’ottica di semplificare al massimo le normative e permettere ai vari prodotti di Big G una maggiore interconnessione Larry Page e Sergey Brin hanno deciso, come detto in un comunicato stampa, di riscrivere le circa 60 regole che attualmente compongono la norma. In sostanza se prima l’intercomunicazione tra i loro vari prodotti non era particolarmente evoluta, dal 1 marzo 2012 riusciranno a riconoscere un utente in qualunque ambito Google questi si muova.
Con queste nuove norme l’utente approverà quindi una politica di privacy unica e comune a tutto il sistema che ruota attorno al motore di ricerca più usato al mondo e i dati immagazzinati dunque potranno essere utilizzati da più applicazioni e servizi.
Il motivo di questa scelta va imputato al fatto che le autorità chiedono politiche più semplici e di averne una unica per azienda, ad affermarlo è Alma Whitten nel blog dell’azienda stessa e a farle eco sono gli stessi Page e Brin, sostenendo che queste nuove regole riflettono gli sforzi di Google per migliorare la sicurezza degli stessi utenti.
Da Mountain View tengono anche a precisare che da questa variazione si otterrà anche una miglioria dei risultati nelle ricerche internet e, la semplificazione in atto, porterà sicuramente una gestione più consapevole della personale presenza su Google sviluppata attraverso il compattamento e l’interscambiabilità dei servizi offerti.
Questa decisione, com’è ovvio, non poteva che scatenare anche un nutrito numero di polemiche, tutte – a detta di Google – basate su interpretazioni non corrette della nuova politica, ma polemiche o meno, i due “G-Boss” si sono dichiarati irremovibili, per l’utente non sarà possibile fare l’opt-out, che in parole più semplice significa accettare l’esperienza come Google la intende con i nuovi termini, oppure niente.
Da specificare comunque che le informazioni sensibili o personali non vengono e non verranno registrate e raccolte dal motore di ricerca e, nonostante la nuova policy, verrà mantenuta inalterata la locazione dei dati che non potranno mai essere utilizzati se non dall’utente stesso che li fornisce.
La sicurezza e la privacy, dice Google, verranno sempre garantite e inoltre ricorda che esiste sempre un pannello di controllo su cui poter selezionare le opportune preferenze utente.
Per gli utenti (ma sempre secondo Mountain View) il nuovo corso significherà semplificazione d’uso, maggiore precisione nei risultati data dallo scambio d’informazioni fra i veri servizi che dialogheranno meglio fra loro, un interscambio totale tra Google, Google+, Picasa e Youtube.
Rimane solo da vedere se davvero l’azienda non stia mutando in “evil“, come assicuratoci dallo stesso Page, e voglia solo realizzare un unico e gestibile sistema di sicurezza.