Il festival Comics & Games dopo la pandemia: una sfida per il futuro

Il festival Comics & Games è tornato e più bello che mai!

Dopo una lunga pausa dovuta alla pandemia, il festival Comics & Games è stato finalmente in grado di accogliere nuovamente decine di migliaia di visitatori, sia di persona che nella consueta atmosfera di amicizia e passione.

Tuttavia, questo primo festival Comics & Games dopo la pandemia ha avuto molti limiti. Secondo alcuni, se da un lato il festival è stato più sopportabile senza il consueto sovraffollamento, dall’altro è stato meno soddisfacente dal punto di vista economico. Si discute sul futuro del festival, soprattutto alla luce della recente pandemia.

Una delle assenze più importanti del festival è stata quella della Sergio Bonelli Editore e della Panini. Questo ha lasciato un grande vuoto nella sezione fumetti del festival. Nonostante ciò, la conferenza video organizzata dalla Bonelli per celebrare il suo 80° anniversario è stata ben accolta.

Il Japan Palace al Polo Fiere è stato logisticamente scomodo per il pubblico, che ha dovuto impiegare molto tempo per raggiungerlo e visitarlo, il che potrebbe aver impedito altri tour e soste all’interno delle mura.

Un certo disappunto è stato espresso anche dagli espositori, che hanno lamentato l’aumento del prezzo degli stand nonostante il giorno in meno del festival e il numero limitato di persone.

Muoversi in città è stato più semplice, è stato più facile accedere ai padiglioni, alle mostre, ai pannelli. Ma, per gli espositori, le vendite sono state inferiori e non solo per il minor numero di visitatori: chi ha comprato sembra aver comprato meno, sicuramente meno che in passato quando non era raro vedere persone letteralmente cariche di borse, sacchetti, addirittura trolley pieni di acquisti. Quest’anno la protagonista dello shopping è stata la borsa singola. Per la maggioranza, quindi, nessuna spesa folle, a indicare che c’è crisi e il ritorno alla normalità è, per ora, solo uno slogan o una frase ad effetto.

C’è stato anche l’incontro Il fumettista che faceva air guitar, con la giornalista e divulgatrice Silvia Bencivelli, la scrittrice Marta Barone, il musicista Simone Lucciola, il comico, autore e conduttore televisivo Valerio Lundini, e in streaming i registi Marco e Antonio Manetti (i Manetti Bros), moderati da Luca Valtorta.

Inoltre, c’è stata l’anteprima di Tuono, il documentario, un film sulla vita e l’opera di Andrea Paggiaro, nato dalla collaborazione tra Lucca Comics & Games, Fish-Eye Digital Video Creation e Rai.

L’ultimo aspetto da considerare nell’analisi del festival 2021 è l’influenza che potrà avere sulle edizioni future. Una frase che si ripete spesso in molti contesti e ambienti è che dobbiamo imparare qualcosa dallo stato di emergenza che, si spera, è quasi alle spalle. Ma sarà davvero possibile replicare una Lucca più vivibile per il pubblico senza un enorme sacrificio per gli editori? L’organizzazione sarà in grado di mediare e trovare un equilibrio tra l’aspetto economico preponderante dell’era pre-covida – quando la fiera era in continua espansione e aveva tutti i fumetti (popolari e d’élite), il grande cinema, le grandi serie, i grandi videogiochi, una grande area Japan – e la perenne congestione pedonale, con code infinite ovunque che potrebbero scoraggiare soprattutto chi ha partecipato quest’anno?