Vi è mai capitato di pensare male di una persona per poi scoprire che in realtà è eccezionale? Ecco. Lo step successivo è quello di sentirsi dei completi idioti.
Questo è esattamente ciò che mi è capitato nel leggere The Quest.
Oh no, ti prego.
Fa’ che non sia un altro di quei fumettacci parodia a tema fantasy.
Mea culpa, mea culpa.
Mea maxima Culpa.
Scioccamente, credevo di dover leggere un fumetto demeziale, pieno di riferimenti triti e ritriti alla cultura fantasy e disegnato in maniera approssimativa.
Fantastico. Grazie al cielo il volume si è rivelato di tutt’altro spessore.
La vicenda è molto semplice: John “Due di Picche” è un truffatore che ha fatto del gioco d’azzardo la sua unica fonte di sostentamento, è solo quando incontrerà Il Guerriero che la sua vita verrà catapultata in una spirale di eventi a base di mazzate, battutacce e, perché no, un paio di belle tette.
Sembra una storia come tante altre, se non fosse che…
The Quest è uno spettacolo pirotecnico e Lorenzo Maglianesi è un intrattenitore di raro talento.
Il suo stile è una miscela esplosiva di movimento, colore e una scrittura dalle molteplici influenze: è stato capace di combinare elementi provenienti dal mondo del fumetto orientale, americano e dei cartoni animati.
Come lui stesso ha potuto confermarmi in una breve chiacchierata al Cartoomics: la sua intenzione è stata quella di condensare tutto ciò che l’ha ispirato durante la sua vita per poi creare uno stile tutto nuovo, personalissimo e dannatamente pop.
Anche la scelta grafica e la regia generale delle scene rendono The Quest tutto fuorché un fumetto italiano.
Per capire meglio il mio entusiasmo, non posso tenere per me un dettaglio che rende questo albo vincente:
l’autore ha scelto di affiancare alla colorazione più “naturale” (che rispetta quanto più possibile i colori reali delle scene) a una completamente innaturale, praticamente snaturata: gli epici flashback e vaneggi del protagonista sono resi monumentali da una colorazione che ricorda la pietra, le stampe e le pergamene antiche, mentre la Violenza è tinta di puro e solo rosso tarantiniano.
Fin dalla prima lettura mi è sembrata un’opera già completa e contemporaneamente un pilot perfetto per una serie di fumetti.
Lorenzo Maglianesi è la risposta vivente alla domanda “Perché finanziare i progetti indipendenti di piccole case editrici?”. Non solo, dimostra come i giovani autori abbiano molto da dire e da dare al panorama fumettistico italiano.
Ah! Piccola nota-non-tanto-a-margine: sulla pagina Facebook ufficiale del fumetto l’autore ha creato uno spinoff della serie, chiamato “Side-Quest” dove i lettori possono decidere le sorti della protagonista femminile della storia semplicemente esprimendo la loro preferenza.
The Quest è pure social, ma che volete di più???
The Quest
Lorenzo Maglianesi
Noise Press
7,50