[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]FINALMENTE.
Ci sono talmente tante cose positive su Dylan Dog: Nel Fumo della Battaglia da scrivere… che non so da che parte cominciare!
E per me, che sono nata criticona, è un evento più unico che raro.
“Nel fumo della battaglia” si presenta come un numero memorabile già dalla copertina: nera come la notte, dove il volto di Dylan non si riesce a riconoscere dallo sfondo; a farla da padrone sono i due occhi azzurri dell’Indagatore che lasciano addosso un forte senso di inquietudine.
Ancora una volta il merito va ad Angelo Stano, la cui maestria non mi stancherò mai di decantare.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_single_image image=”9142″ style=”vc_box_border” border_color=”grey” img_link_large=”yes” img_link_target=”_self” img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Ma veniamo alla storia: bella come non ne avevo lette da un bel po’ di tempo. L’ultima che mi aveva straziato l’anima sia per sceneggiatura che per disegni è stata Mater Morbi, di Roberto Recchioni e Massimo Carnevale.
“Nel fumo della battaglia” è tutto. Ha tutto: elementi paranormali, fantastici,drammatici, allegorici, poetici, splatter, colpi di scena, azione, poesia, citazioni, riferimenti all’attualità, una bella critica sociale e un lieto fine dolceamaro.
È da Johnny Freak che non leggevo una storia così bella e forte, con protagonista un minore nato o cresciuto in un contesto difficile.
Sento di non avere le parole per descrivere ed elogiare Gigi Simeoni per il grande realismo della sua storia e dei disegni attraverso i quali le ha dato una forma.
Il tema principe, e quanto mai difficile, della vicenda è la perdita di un figlio: accompagneremo Suzy, madre disperata dopo la morte di Joy un bambino con la sindrome di Asperger, a far luce sull’inquietante presenza paranormale che la contatta in chat spacciandosi per il figlio defunto.
Il secondo tema è l’Autismo: parlare di disabilità è difficile, ancora di più parlare di disabilità mentale e per di più di bambini con questo tipo di difficoltà.
Ho avuto occasione di lavorare con un bambino autistico all’inizio del mio percorso di educatrice e posso dire che la relazione che si instaura con creature di questo genere è una delle più difficili ma intense che si possano trovare al mondo.
Simeoni riesce a rendere giustizia al linguaggio poetico e colorato degli autistici creando un mondo caotico di forme, metafore e confusione.
Perché come esiste un confine ideale tra il nostro mondo e l’Aldilà, così ne esiste uno tra il mondo dei “Normali” e quello dei “Pazzi”; sta a noi trovare un contatto, una zona franca che in entrambi i casi può essere creata solo grazie all’Amore.
Ancora tanti sono gli elementi da premiare: uno tra questi, la critica sprezzante ai grandi tecnici della medicina troppo occupati a citare manuali e patologie al punto da dimenticare l’umanità con cui trattare i bambini, soprattutto quelli “difficili”, ridotti a semplici diagnosi viventi senza anima e cuore.
Non meno importante è Groucho, che ancora una volta si rivela preziosissimo per dare una sferzata di energia ad una storia drammatica e più nera che mai: se non fosse stato per le brillanti gag e le battute acute probabilmente avrei terminato di leggere l’albo con l’animo un po’ più pesante.
Questo è il futuro che vorrei per la testata: tanti altri numeri che lascino il segno e che riescano ad emozionarmi a tal punto da rileggerli tre o quattro volte nello stesso giorno.
Storie che riescano ad affrontare l’attualità, l’animo umano, l’etica e le Grandi Domande con un linguaggio poetico ma duro allo stesso tempo.
A tutto il team di Dylan Dog non posso che augurare una sola cosa: mille di questi numeri.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_gallery type=”flexslider_fade” interval=”3″ images=”9141,9140,9139,9138,9137″ onclick=”link_image” custom_links_target=”_self” img_size=”640×400″][/vc_column][/vc_row]