George R.R. Martin e il suo fantasy realistico

Non molto tempo fa, abbiamo diffuso qui sulle pagine di Mondo Nerd un breve video di presentazione della nuova serie TV “A Game of Thrones” tratta dai romanzi dello scrittore statunitense George R.R. Martin. Ci sembra quindi doveroso, ora, per coloro che non lo conoscessero, fare una panoramica sulla saga da lui scritta (A song of Ice and Fire – Le cronache del ghiaccio e del fuoco) e su quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono rispetto al filone fantasy.

L’ambientazione

Come ogni scrittore fantasy che si rispetti, Martin ha creato un mondo fantastico per ambientare le sue vicende. L’azione principale si svolga nel continente di Westeros, che è assimilabile, come ci si può aspettare, a un impero medievale con un’organizzazione di tipo feudale.

George R. R. MartinGuerre e intrighi

L’azione inizia in medias res. Sono passati molti anni da quando un’alleanza formata dalle più importanti casate dei Sette Regni di Westeros ha sconfitto e ucciso quasi tutti i Targaryen, la casata che da secoli dominava su tutto il continente, in passato anche grazie ai suoi draghi, ora estinti. Robert Baratheon è salito al trono come nuovo re, ma ora che il suo Primo Cavaliere (il braccio destro del sovrano) è morto, si reca da Eddard Stark, alfiere del Nord e suo amico di lunga data, per offrirgli quella carica.
Non passerà molto tempo prima che gli eventi precipitino e una nuova guerra inizi a dilaniare il regno, opponendo le diverse casate, divise in alleanze quantomai mutevoli. E questa guerra verrà combattuta tanto sui campi di battaglia, quanto nelle corti.

I personaggi

Nella saga di Martin i personaggi sono tanti, tantissimi. Se all’inizio la narrazione si incentra sulla casata degli Stark, presto l’attenzione si sposta anche su altri, ampliando il ventaglio fino a comprendere svariate decine di personaggi, tutti con il loro rilievo all’interno della storia.
A lungo andare, questo fa sì che possa passare molto tempo fra le volte in cui si parla di un determinato personaggio (a volte un intero libro!), ma il risvolto della medaglia è che tutti sono tridimensionali e sfaccettati, e anche quello che magari sulle prime ci poteva sembrare uno dei ‘cattivi’ potrebbe rivelare tratti che non ci aspettavamo.
Un consiglio: non vi affezionate a nessuno, buono o cattivo che sia! Una delle prerogative di Martin è quella di ‘uccidere’ i suoi personaggi con sorprendente facilità e quando meno ve l’aspettate.

La magia

Il mondo di Martin è stato definito ‘low-magic,’ a basso contenuto di magia. Questo è vero fino a un certo punto. Se in effetti la magia non la fa da padrona come in molte altre saghe fantasy, qui però è qualcosa di sotteso, che è presente più di quanto appare ovvio, e che, da quello che viene lasciato intendere, rivestirà sempre più importanza in futuro.
Anche le creature fantastiche avranno un rilievo sempre maggiore all’interno della narrazione. I draghi dei Targaryen non sono estinti come sembra, e a nord la Barriera tiene al sicuro i Sette Regni dalla minaccia degli Esterni, esseri simili ai non-morti. Da secoli nessuna di quelle creature ha cercato di superare quell’imponente bastione… ma qualcosa sta cambiando.

Lo stile

Uno dei tratti distintivi di Martin è rappresentato dal suo stile, che di certo lo differenzia dagli altri scrittori fantasy attualmente in circolazione. George Martin - A Song of Ice and Fire

I PoV

Nella saga di Martin, i capitoli non hanno un numero o un titolo, bensì il nome del personaggio attraverso il cui punto di vista sono narrate le vicende (in inglese definito PoV: point of view). Come accennato, questi PoV cambiano notevolmente nell’ambito dei diversi libri, focalizzandosi su personaggi completamente diversi e presentandoci fra virgolette i loro pensieri che, spesso e volentieri, rivelano molto di più delle loro parole.
Può accadere, però, che i capitoli di alcuni personaggi risultino più interessanti e avvincenti di quelli di altri, e di essere così assaliti dalla voglia di saltarne alcuni a piè pari; comprensibile, ma non consigliabile, dato che ogni capitolo è funzionale alla storia più complessa.

Il linguaggio

Altra caratteristica che contraddistingue Martin dal resto degli scrittori fantasy è il suo linguaggio diretto, brusco e non di rado scurrile. Le parolacce sono normali sulle bocche dei popolani (e non infrequenti fra i pensieri dei nobili). Sesso e violenza sono una costante, spesso descritti senza lasciare molto all’immaginazione.
Insomma,  tutta un’altra cosa rispetto all’eloquio molto più edulcorato a cui il fantasy ci ha abituato, oscurando certi lati di un’ambientazione medievaleggiante oppure facendo sì imprecare i personaggi, ma mai in modo esplicito.
Ma non fraintendete: non c’è nulla di gratuito in Martin. Si tratta solo di uno stile più realistico, che non vuole concedere sconti alla veridicità dello scenario pseudo-storico da lui scelto.

La traduzione

La traduzione italiana dei libri di Martin è stata affidata a Sergio Altieri, che più di recente ha ottenuto anche un discreto successo come scrittore sotto il nome d’arte di Alan D. Altieri.
Sebbene i fan della saga non gli perdonino qualche scelta arbitraria (famosa quella, proprio all’inizio del primo libro, di sostituire un cervo con un unicorno, rivelatasi decisamente sbagliata),  la narrazione scorre fluida e riflette bene quanto appena scritto sullo stile usato da Martin, con una resa particolarmente buona a livello di nomi e termini specifici che, come sappiamo, costituiscono il cuore di ogni romanzo fantasy.

I libri e le edizioni

George Martin - A Dance with dragons... quando vedrà la luce? Finora Martin ha pubblicato quattro volumi, l’ultimo dei quali (A Feast for Crows) risale al 2005.
In Italia,  i suoi libri sono stati spezzati da Mondadori in due o tre parti, ottenendo quindi nove volumi a fronte dei quattro in inglese.
Recentemente, però,  la Urania li ha fatti uscire in cinque volumi unici (il terzo inglese è stato comunque spezzato in due) che rispecchiano maggiormente l’edizione originale.
Su questa pagina di Wikipedia potete trovare tutte le informazioni relative a titoli, edizione e anno di pubblicazione.

La nota dolente è che la saga è tutt’altro che terminata (e l’ultimo libro lascia molto in sospeso). Martin ha affermato che si comporrà di sette volumi, ma di quello attualmente in lavorazione (A Dance with Dragons) sono ormai cinque anni che non si vede traccia. I fan sono arrivati al punto di inondare il blog dello scrittore di commenti, alcuni dei quali veri e propri insulti, accusandolo di non dedicarsi alla loro saga preferita con il dovuto impegno. Inutile dire che Martin non ne è stato contento… ma dato che inizia a non essere più un giovincello, e già esiste il precedente di Robert Jordan, morto prima di terminare la sua Ruota del Tempo (che però sarà completata da un altro scrittore), i timori dei suoi fan non sono proprio ingiustificati…

La serie TV

Dai romanzi di Martin, in questi anni, sono stati tratti anche giochi da tavolo e giochi di carte, e lo stesso autore ha firmato perfino una storia a fumetti, The Hedge Knight, una trama originale ambientata nel passato della saga.

Ma nuovo interesse su questa saga è stato suscitato dall’imminente uscita di una serie TV prodotta dal network HBO, che ne ha acquistato i diritti e intende trasporre più o meno un libro a stagione. Il tutto, naturalmente, con la supervisione dello stesso Martin, sia sul casting (ormai terminato e, a quanto si può vedere dalle foto, con risultati più che soddisfacenti) che sulle sceneggiature.
La serie debutterà nel 2011… e chissà che, se dovesse avere successo, il network non mandi a casa di Martin degli ‘uomini in nero’ per indurlo a terminare la saga… dopotutto, allo stato attuale, hanno materiale per ‘soli’ quattro anni…