Un giorno ti svegli e scopri che i tuoi eroi dell’infanzia hanno comprato i tuoi eroi dell’adolescenza.
Ti svegli a trent’anni e realizzi che Topolino si è mangiato l’Uomo Ragno, o meglio che i soldi di zio Paperone si sono comprati il quartier generale dei Fantastici Quattro, che Topolinia e Paperopoli hanno superato nella classifica delle città più vivibili New York e Los Angeles. Che succede?
Squallido marketing. La Disney, non contenta d’essersi inglobata la Pixar (che per fortuna continua a mantenere una certa autonomia produttiva) con i soldi derivanti dal’operazione che l’ha salvata dalla bancarotta si compra la Casa delle Idee (la Marvel). Roba da bilioni di dollari, ma ce ne frega relativamente. Quello che più ci importa sono le ripercussioni che il Disney’s touch potrebbe portare alle storie degli X-Men, di Spiderman, di Venom, del Punitore (oddio)… quasi sicuramente non si verificheranno ingerenze, in fondo la Marvel non se la passava così male, però l’acquisizione della più grande casa editrice di fumetti americana da parte degli avidi eredi del vecchio zio Walt un po’ ci inquieta.
L’incubo di un Wolverine politicamente corretto che al posto degli artigli contundenti sfodera dalle mani forchette e cucchiai ci spaventa, ancor di più se poi si sedesse attorno a un fuocherello con i boyscout per cuocersi qualche marshmallow. Brivido! Terrore! Raccapriccio! In attesa dello Spiderman con le orecchie da topo (Leo Ortolani docet) ci consoliamo con la fluviale e rivoluzionaria saga Marvel (in attesa del prossimo reset) “Secret invasion” dove gli alieni Skrull fanno il bello e il cattivo tempo… ammazzano eroi, li sostituiscono, li inglobano… yawn. Almeno lo facessero con la Sirenetta…