Doctor Who – Last Christmas (Speciale natalizio 2014) – La recensione

doctor-who-last-christmas (1)A pochi mesi di distanza dalla fine dell’ottava stagione, torna il Dottore più famoso della tv con il consueto speciale natalizio, dal titolo musicale di “Last Christmas”.
Abbiamo lasciato il Dottore e Clara separati in via – apparentemente – definitiva, dopo essersi mentiti a vicenda per poter voltare pagina senza rimpianti; solo nel suo TARDIS, Twelve riceve la visita di Babbo Natale in persona (interpretato da un brillante Nick Frost, perfettamente a suo agio nel ruolo). L’icona natalizia per eccellenza compare in apertura di episodio anche sul tetto della casa di Clara, accompagnato da due sarcastici elfi e dalle immancabili renne (compreso Rudolph col suo naso rosso!)

Clara e il Dottore si ritrovano così uniti ancora una volta nell’affrontare, insieme a un gruppo di scienziati in una base polare, dei parassiti alieni simili a granchi, che si attaccano al cranio delle vittime divorandone lentamente il cervello, inducendo al tempo stesso uno stato onirico. Vi è mai capitato di svegliarvi da un sogno e scoprire di essere solo passati a un sogno differente?

L’episodio si dipana così con una struttura a matrioska, un continuo “sogno dentro al sogno dentro al sogno” (probabile l’ispirazione al noto “Inception” di Christopher Nolan), in un clima di costante minaccia in cui i protagonisti devono riuscire a svegliarsi una volta per tutte prima che sia troppo tardi. Un risveglio che può assumere toni particolarmente amari, quando Clara si ritrova immersa in una normalissima mattina di Natale, a casa propria, con Danny Pink vivo e vegeto al suo fianco; ed è Danny stesso, all’interno del sogno, a spronare l’amata a lasciarsi il passato alle spalle. La scena onirica crea i presupposti per mettere Clara e Twelve di fronte alle rispettive bugie: Danny non è mai tornato dalla Nethersphere, e il Dottore non ha mai trovato Gallifrey. Le presunte coordinate fornite da Missy, come abbiamo visto, erano solo l’ennesimo inganno.

doctor-who-last-christmas (3) L’episodio, a livello di contenuti, non si discosta molto da quanto visto nelle stagioni precedenti di DW sul tema “sogni e illusioni”: “Turn left” e “Amy’s choice” sono i riferimenti più prossimi. L’elemento di novità qui è costituito proprio da Babbo Natale, che rappresenta la manifestazione visibile del subconscio dei personaggi, ancora libero dall’attacco dei predatori; la sua comparsa sulla scena indica che stiamo ancora sognando, e sarà proprio grazie alla sua immagine costante in mente che i protagonisti riusciranno a ribaltare le regole del sogno a loro favore e sfuggire alla letale minaccia; visivamente magnifica la sequenza della fuga nei cieli di Londra sulla slitta trainata dalle renne, nella migliore delle tradizioni natalizie.

Tornando a parlare di inganni, le voci insistite che vedevano in questo special, a partire dal titolo, l’addio autentico tra Clara e il Dottore si sono rivelate una falsa pista: la commovente scena di Twelve che torna da Clara solo per scoprire che sono trascorsi più di sessant’anni, e la sua amica è ormai un’anziana signora, è soltanto un’altra parte del sogno. È a quel punto, infatti, che il Dottore si risveglia per davvero, precipitandosi da lei e trovandola fortunatamente immutata. Senza più bugie e verità celate, le chiede di nuovo, quasi pregandola, di accompagnarlo nel suo viaggio, e Clara, libera ormai da ogni legame, accetta. Resta solo l’ultima pulce nell’orecchio dello spettatore, quel mandarino nell’ultima inquadratura, segno distintivo del passaggio di Babbo Natale: e se persino quest’ultima scena fosse solo un sogno?

doctor-who-last-christmas (2)Nel complesso, dunque, abbiamo assistito a un episodio gradevole, non particolarmente originale ma ben realizzato, che chiude un arco narrativo per così dire di transizione, dedicato alla familiarizzazione di Twelve con Clara e con noi spettatori. Rimane un dubbio, relativo alla sceneggiatura e all’economia della serie: se era già previsto nell’idea di Moffat che Clara viaggiasse con il Dottore anche nella nona stagione, a che scopo introdurre il personaggio di Danny Pink, lasciando intendere che sarebbe stato lui la causa della “sistemazione” della ragazza? Per non parlare di tutte le speculazioni su Orson Pink, il pioniere dei viaggi nel tempo apparso in “Listen”, che forniva un ulteriore indizio su un legame tra i due personaggi ben più stretto di quanto è stato mostrato.

Chissà, forse nei progetti degli sceneggiatori questa stagione, che pareva così verticale e autoconclusiva nel suo svolgimento, è solo l’inizio di qualcosa di più vasto… Tornando allo special in questione, tra le cose da segnalare abbiamo una nuova versione in stile “Frozen” della sigla di apertura, e un delicato omaggio alla scena di “The Time of the Doctor” con Eleven e i cracker natalizi, a ruoli invertiti: questa volta è il “giovane” Dottore ad aiutare l’anziana Clara ad aprire il pacchetto.

A questo punto, non ci resta che attendere la nona stagione, le cui riprese inizieranno il mese prossimo, e che debutterà presumibilmente in estate. Moffat, con il consueto sorriso di chi ne sa una più del diavolo, ha già annunciato un cliffhanger per il finale, senza fornire ulteriori spiegazioni. Che sia giunto finalmente il momento dei saluti per Clara? Oppure la comparsa di un nuovo, imprevedibile villain? Tutto ciò che ci è dato sapere è: “Ohh, I don’t think you’ll see this coming!”.