Un piccolo errore di traduzione ha originato preoccupazioni esagerate da parte di tutti, nelle ultime ore: il sito originale che ha riportato la notizia (Oh,Totoro) aveva scritto che le parole del general manager dello Studio Ghibli Toshio Suzuki davano lo stop per definitivo… invece si parla di “una pausa per decidere la direzione da prendere” (con i lungometraggi ndr)
Comunque un po’ di preoccupazione e dispiacere rimangono…
— testo originale —
Poco dopo l’uscita di una nuova pellicola, ecco che lo Studio Ghibli sgancia la bomba: si chiude, niente più film, fine della storia del glorioso baluardo dell’animazione fantastica giapponese.
La fine di un’era, in pratica.
Il general manager dello Studio Ghibli, Toshio Suzuki, ha confermato qualche ora fa in tv lo stop d qualsiasi produzione di lungometraggi. Questo non significa la morte dello Studio, che probabilmente continuerà a produrre grafica, cortometraggi e video… ma anche se è certo che uno staff continuerà ad affiancare il “ritirato” Hayao Miyazaki, vedere un nuovo film sarà molto difficile.
Nato nel 1985 dopo il successo di Nausicaä della Valle del Vento, lo Studio ci ha regalato alcuni dei migliori esempi di animazione degli ultimi trent’anni: a partire da Laputa: il Castello nel cielo, per arrivare a Il mio vicino Totoro, La Principessa Mononoke, La Città Incantata, Il Castello errante di di Howl.
Il problema, naturalmente, è quello di rimpiazzare il “Walt Disney” del Sol Levante, Miyazaki, ma anche altri ottimi autori come Isao Takahata. Purtroppo è mancato un ricambio generazionale necessario, e forse il mercato cinematografico d’animazione si è fatto troppo costoso e competitivo: dunque, When Marnie Was There, uscito due settimane fa in Giappone con risultati al botteghino non proprio esaltanti, sembra destinato a rimanere l’ultimo film della produzione del glorioso Studio Ghibli…
Lacrimuccia.