“Dobbiamo guardare ad Internet come ad una grande community in cui uomini e donne di tutte le nazionalità e di qualsiasi religione riescono a comunicare, a solidarizzare e a diffondere, contro ogni barriera, una nuova cultura di collaborazione e condivisione della conoscenza. Internet può essere considerato per questo la prima arma di costruzione di massa, in grado di abbattere l’odio e il conflitto per propagare la democrazia e la pace. Quanto accaduto in Iran dopo le ultime elezioni e il ruolo giocato dalla Rete nella diffusione delle informazioni altrimenti prigioniere della censura sono solo l’ultimo esempio di come Internet possa divenire un’arma di speranza globale”. Con queste parole Riccardo Luna (direttore di Wired Italia) ha presentato il progetto Internet for Peace il 20 novembre del 2009 a Milano, in occasione della conferenza mondiale “Science for Peace“.
L’obiettivo del progetto è la candidatura al prossimo Premio Nobel per la Pace di Internet e dei suoi tre “padri fondatori“ : Larry Roberts (il primo a far comunicare due computer attraverso lo scambio di pacchetti di dati), Vinton Cerf (che con Robert Kahn ideò il protocollo TCP/IP) e Tim Berners-Lee (l’ideatore della rete del World Wide Web).
L’iniziativa vanta l’appoggio di grandi nomi appartenenti non solo alla scienza e all’informatica, ma anche settori completamente diversi. Compaiono le firme di Giorgio Armani, Shirin Ebadi (prima iraniana musulmana a vincere il Premio Nobel per la Pace nel 2003), il professor Umberto Veronesi (capo della fondazione che ha organizzato la conferenza mondiale che ospita la presentazione del progetto) e le redazioni di Wired USA (direttore Chris Anderson) e Wired Uk (direttore David Rowan). Inoltre molte aziende come Fastweb, Microsoft Italia, Telecom Italia e tante altre, hanno subito colto l’invito a sostenere il progetto. Wired Italia non ha perso tempo ed ha avviato altre iniziative, tra cui la creazione di un canale speciale su Youtube.
Merita di essere menzionato a parte Nicholas Negroponte. Per coloro che non sono ancora a conoscenza dell’identità e dell’entità della figura ricoperta da questa persona, basta ricordare che ha partecipato alle sperimentazioni dei personal comuter e delle reti telematiche. Inoltre ha co-fondato sia la rivista Wired, sia il MediaLab del MIT (Massachusetts Institute of Technology) ed ha avviato un’operazione chiamata OLPC (One Laptop per Child). Operazione che ha lo scopo di portare l‘informazione e la cultura là dove le condizioni socio-economiche lo impediscono, dotando i giovani di laptop contenenti le più svariate informazioni di carattere culturale. All’affermazione del presidente del Senato italiano, il quale ha condannato Facebook, giudicandolo persino peggiore del terrorismo degli anni ’70 invocando una legge per il web, Negroponte risponde: “Una sciocchezza, sulla Rete non servono leggi o regole, quelle devono arrivare prima, […] è necessario puntare sulla qualità della libertà, non sulla sua eliminazione”. Continua dicendo: “Sarebbe come dare la colpa del terrorismo ai telefoni cellulari, l’abuso si combatte con l’educazione, non con i divieti”.
Per sapere come aderire all’iniziativa, basta visitare il sito www.internetforpeace.org
Alcune parole di Chris Anderson (direttore di Wired USA) invitano alla riflessione sulla potenza di Internet come mezzo di diffusione di pace : “La gente vuole la pace e se ne ha la possibilità, lavorerà incessantemente per averla. In poche parole, non c’è partita fra un account su Twitter e un fucile AK-47, ma a lungo termine la tastiera è più potente della spada”.
Ulteriori notizie sono disponibili nel podcast della puntata n. 10
https://mondonerd.it/podcast/mercoledi-27-gennaio-2010–s01e10/