I titoli di punta della inglese Games Workshop permettono di ricreare tridimensionalmente battaglie nel tetro futuro dell’Imperium dell’Uomo (Warhammer 40.000) o scontri campali tra le varie razze del Vecchio Mondo (Warhammer Fantasy Battle), conflitti resi appassionanti grazie a ricche ambientazioni, un background solido e miniature dettagliatissime. Se molti appassionati di Warhammer amano dipingere e modificare (“convertire”) i loro pezzi, talvolta con risultati eccezionali, alcuni hobbysti, sia veterani che nuovi arrivati, sono tornati alle origini dello spirito modellistico del gioco.
Il gruppo di Facebook “Warhammer Proxies!”, nato nel 2013 ma solo recentemente esploso, cerca di riunire giocatori e modellisti (talvolta definiti “proxiers“) che, usando materiali alternativi come base per i loro lavori (giocattoli, action figures, confezioni dello shampoo, modellini di Star Wars e Gundam, carri e aerei della Seconda Guerra mondiale, circuiti integrati, lego, scatole di pandoro…) assieme a quelli più convenzionali (ad esempio plasticard, styrofoam e materia verde) creano modelli unici.
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