The Land of the Brave: Anti-Superhero Made in Italy‏

Era una giornata afosa di luglio quando venni per la prima volta in contatto con The Land of the Brave.

Cominciamo l’articolo mostrandovi la prima cosa che ci ha colpito: l’incredibile tavola sul paginone intero iniziale!

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Una volta iniziato a leggere, ho divorato i primi tre volumetti, e sono rimasto appeso a un cliffanger che mi ha fatto desiderare l’uscita del prossimo volume manco fosse il series finale di Breaking Bad!

I ragazzi sono stati davvero bravi nell’immaginarsi quello che potrebbe succedere se i poteri di un Superman  (di un Dio) capitassero tra le mani di un semplice uomo con difetti, turbe mentali, stress e dipendenze (alcohol, droga e sesso). E quindi ecco a voi The Gauntlet, supereroe, ex veterano del Vietnam nato da misteriosi e feroci esperimenti che non riesce in nessun modo a essere piatto, a non porsi delle domande su quello che gli succede attorno e sul significato profondo del suo ruolo per l’umanità.

1422722_10202586670535965_1917013156_nCome lo stesso sceneggiatore ci ha poi raccontato, l’idea dietro The Land of the Brave  è appunto la disintegrazione di un mito, di un paradigma di eroe americano e americanizzato, costretto controvoglia a indossare una bandiera che gli sta stretta. Che cosa succede se chi ha i poteri di un Dio, vuole solo diventare un demone? Che cosa accade se chi dovrebbe proteggerci, diventa la minaccia numero uno per il genere umano? Chi ci salverà da chi avrebbe dovuto salvarci?

Il topos letterario del superuomo perfetto è invertito e portato all’eccesso tramite una narrazione vivace e dai disegni degni di nota che non disdegnano momenti gore. Non possiamo far altro che fare i complimenti a Paolo Maini e Massimo Rosi per la storia e al duo Peppe Gallà e Walter Baiamonte per i disegni, e vi consigliamo di monitorare le fumetterie tra gennaio e febbraio 2014 per l’uscita del primo volumone che raccoglie sei numeri.

Durante i Lucca Comics  2013, due delle tre menti malate che hanno partorito le disavventure di Gauntlet ci hanno concesso un’intervista tutt’altro che canonica. Godetevela, vi assicuro che ne vale la pena!