La Marvel continua a sfornare da sola i suoi super-eroi e a creare il suo universo autoreferenziale (qui ammiccamenti a Thor, Capitan America, Vendicatori, S.H.I.E.L.D.) con il seguito di uno dei cinecomics più apprezzati, ovvero Iron Man. Opera che continua a campare sul carisma di Tony Stark, l’affascinante antipatico eroico complessato industriale inventore dell’armatura e della tecnologia che lo tiene in vita ma pian pianino lo consuma. Nel sequel
Il gioco di squadra degli attori è ammirevole. Bobby Downey Jr. ripete bene il suo clichè egocentrico e ci sguazza, Mickey Rourke per i personaggi grossi e incazzosi è una garanzia, le donne fanno le donne (ottima la controfigura della Johansson) e Don Cheadle non fa rimpiangere quel sopravvalutato di Terrence Howard. Ciliegina sulla torta il ritrovato (?) Sam Rockwell nei panni del verme nervosetto e nevrotico (adoro quel genere di ruoli).
Sceneggia Justin Theroux, che passa da attore di semi-culto a scrittore di cinefumettoni, dopo l’esperienza di Tropic Thunder… e difatti sembra proprio memore delle strutture dei comics Marvel anni ’80. Sì, perché già nei ’90 e nei duemila si cercava di dare almeno un po’ di background reale alle vicende… qui non si tenta nemmeno di dare la parvenza di conseguenze a quello che succede attorno ai personaggi dopo le loro allegre scorribande. In sostanza il film colma le lacune e l’estremo semplicismo con la simpatia di alcune trovate (nei dialoghi, nella messinscena, in gag visive che non sconfinano nello slapstick idiota) e in una regia ipercinetica e arguta, sicuramente meglio delle schifezze viste, tanto per non fare nomi, nei Fantastici 4. Bravo Jon Favreau che si ritaglia pure il ruolo di autista tuttofare.
SPOILER
Da una delle scene conclusive pare che Iron Man nei “Vendicatori” non ci sarà. O perlomeno, non ci sarà Robert Downey Jr. (“Costo troppo”… !!!). Se è vero, in vista del “pastone” del 2012 si comincia malissimo…