Star Wars VII: Il Risveglio della Forza – Recensione

Cuore contro cervello, emozioni contro logica.
Sembra che io stia parlando di Star Trek, ma è Star Wars. LOL

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Immagina un attimo questo scenario: Capitano Kirk, il passionale fan della Saga, contro Mr. Spock, il “freddo” spettatore occasionale e vagamente interessato alla fantascienza.

A Kirk piace un casino Star Wars VII: Il Risveglio della Forza.

Torna bambino, prova di nuovo sensazioni e brividi che erano sopiti da tempo, passa sopra tante ingenuità e dice: “Chissene, coincidenze e cose che capitano a fagiolo sono il pane quotidiano di chi ama il genere fantastico-fantascientifico. Io me la godo e sospendo l’incredulità quanto basta”

A Spock la cosa non va giù.

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“Ma come fa, Capitano, a tollerare tutte queste coincidenze, queste cose troppo comode messe in sceneggiatura, queste strizzatine d’occhio continue e il fanservice?”

Spock vede il film col filtro logico, non può accettare che un concetto mistico come la Forza, e il suo utilizzo, siano subito alla portata del primo che passa, anche se evidentemente dotato.

Kirk sbuffa. “Ma santo cielo, Spock, si lasci andare. La Forza è come un racconto mitologico che conoscono in tantissimi, il suo utilizzo è noto, se uno sa che può condizionare la mente e ha degli indizi sulle proprie capacita, ci prova, no? Che può succedere, al peggio? Fa la figura dell’idiota”.

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Spock rilancia: “E le spade laser, Kirk? Si brandiscono come una spada di legno dei fanciulli del XIX secolo?”

“Mannaggia” rovescia gli occhi Kirk, “Son passati quasi cent’anni da quando dei veri e propri Jedi le usavano. E vabbé, possono essere accese e brandite da chiunque, e allora? Se uno ha la Forza dentro di sé, se uno ha avuto un addestramento militare, non sa usare una spada – anche se laser? Andiamo. Pure il signor Sulu tira di scherma ed è una pippa d’uomo, scusi.”

Spock non cede.
Kirk non cede.
Vanno avanti così per una decina di altri dettagli.

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Arrivano quasi alle mani sulle astronavi e su come tutti sappiano pilotare tutto come andassero in monopattino.

“PER TUTTI I BAT-VEICOLI, SPOCK”, esplode Kirk imitando il suo mito, Adam West, “SIAMO IN STAR WARS, NON IN STAR TREK”.

Poi pensano alla colonna sonora. Lì son d’accordo: “Dolorosamente non pervenuta

Kirk tenta di riprendersi: “Ok, ci ascoltiamo un pezzo dei Beastie Boys?”

I due si zittiscono. Si guardano.
Vanno su YouTube a (ri)vedere il trailer di Star Trek Beyond diretto da Justin “Fast’n’Furious” Lin.

Si abbracciano e piangono.

STAR WARS: IL RISVEGLIO DELLA FORZA Ha un grande inizio, uno sviluppo su binari classici (chi dice che è un semi-remake di Una Nuova Speranza in salsa action ha ragione, ma anche basta, ragazzi) e una parte finale funzionale e da lacrimuccia.

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Non manca di coraggio, nel complesso, mettendo in campo una nuova generazione che è giustamente diversa per approccio e formazione a quelle precedenti.

Modernissima: coraggiosa, complessata, recalcitrante, spaventata, ansiosa, sognatrice.

Adesso è tutto da costruire… o ri-costruire.

Ci sono due bombe che potranno far piangere o arrabbiare, ma così deve essere il cinema, no?

Emozione per chi sa emozionarsi (nonostante la logica)